Il nostro pianeta è in una situazione disastrosa a causa delle azioni negative dell’uomo, che sono le principali responsabili del cambiamento climatico. L’indifferenza della popolazione di fronte al drastico aumento delle temperature, che ha causato gravi situazioni di siccità in molte aree del pianeta, va combattuta consapevolizzando. Recentemente, il giornalismo immersivo è stato impiegato come strumento per portare i fruitori più vicini alle questioni emergenti, poiché gli ambienti virtuali consentono di sperimentare in prima persona luoghi remoti, che sono colpiti dalle conseguenze del cambiamento climatico. L’elaborato ha incluso una parte sperimentale basata sull’esperienza del breve docu-film This is Climate Change: Famine. Dallo studio è emerso che il giornalismo immersivo è adatto a trasportare le persone in realtà diverse da quella in cui vivono, ed è in grado di generare riflessioni, aumentare la consapevolezza e sensibilizzare verso temi e problematiche attuali, come la situazione di carestia in cui riversa la popolazione sudanese. Inoltre, l’esperienza immersiva genera un forte impatto nello spettatore, fa apprendere un numero significativo di informazioni, accresce il coinvolgimento e la comprensione del contenuto di una notizia. Allo stesso tempo, i dati hanno rivelato che la nuova tipologia non è in grado né di suscitare l’interesse dei soggetti alla partecipazione a movimenti a sostegno del pianeta, né di cambiare certi comportamenti quotidiani, che sono importanti in termini ecologici. Vista l’espansione costante del mercato dei visori per la realtà virtuale e l’effetto “wow”, che continuano a generare le esperienze, per il giornalismo immersivo si prospetta un futuro roseo.
Giulia Beretta (Comunicazione, informazione, editoria, a.a. 2021/22)