La tesi magistrale concerne lo studio delle molteplici narrazioni mediali dell’Antropocene e della crisi ecologica: scopo principale è l’individuazione di caratteristiche e tratti salienti di tali storytelling nelle produzioni cinematografiche, nella serialità televisiva, nelle esperienze immersive e nell’architettura. L’obiettivo insito di tale indagine è la riflessione, dal taglio interdisciplinare, sulle modalità di rappresentazione di tale crisi nella cultura visuale: in questa forma, la tesi contribuisce a instaurare un dialogo fra linguaggi audiovisivi e recenti studi concernenti l’epoca geologica dell’Antropocene. A partire dalla definizione stessa di età antropica, l’indagine esordisce con una riflessione circa il concetto di “società del rischio” correlato ai timori derivati dalle degenerazioni delle attività umane sulla Terra, in particolar modo dall’energia atomica, con uno studio sulla rappresentazione del disastro di Cernobyl. In corrispondenza con il tema, si individuano storytelling di matrice fantascientifica nei quali la crisi ecologica funge da elemento scatenante di un drastico mutamento delle condizioni di vita sul Pianeta; tale riflessione viene supportata dai future studies e dalla teoria degli iperoggetti di Timothy Morton. Sul versante opposto, si individuano narrazioni cinematografiche concernenti la nozione di ‘coscienza ecologica’, concetto individuabile sia nei lungometraggi animati di Hayao Miyazaki, sia in produzioni cinematografiche con protagonisti gli ‘ecoterroristi’. In ultima istanza, la tesi presenta le possibilità concrete di sensibilizzazione verso la crisi ecologica da parte della realtà virtuale e dei progetti architettonici esposti durante Biennale Architettura 2021. In rapporto con i media tradizionali, si presuppone che queste esperienze immersive (virtuali e non) possano contribuire alla sollecitazione di una duratura coscienza ecologica.

Shannon Magri (Comunicazione, informazione, editoria, a.a. 2021/22)