I mutamenti tecnologici e sociologici intervenuti nel corso dell’ultimo decennio hanno favorito l’affermazione di nuove tendenze nei processi di produzione e nelle pratiche di ricezione dei media, segnatamente la propensione all’ideazione e alla fruizione di esperienze mediali “immersive” sul piano percettivo, cognitivo, emotivo e spaziale. La ricerca indaga alcuni aspetti estetologici, semiologici e psicologici delle forme contemporanee di esperienza mediale, con particolare riferimento al cinema, alla fotografia, alla televisione e alla realtà virtuale. La ricerca si muove nell’ambito del paradigma della “cognizione incarnata”, una prospettiva epistemologica sviluppata a partire dagli anni 80 del secolo scorso e che recentemente sta trovando applicazione anche nell’ambito degli studi ecologici sull’esperienza mediale. In particolare il progetto intende verificare la validità dell’ipotesi della “simulazione incarnata” quale dinamica psicofisiologica specifica dell’esperienza mediale. Sul piano metodologico la ricerca abbraccia la proposta della “Neurofilmologia”, una piattaforma di analisi che sorge all’incrocio tra discipline umanistiche e scienze dure e che adotta metodi ricavati dal confronto tra estetica, semiologia, filosofia della mente, psicologia della percezione e neuroscienze cognitive. Il corpus di esperienze analizzate includerà una varietà di applicazioni della realtà virtuale nel campo dell’intrattenimento e della cultura (cinema, performance, arte, museo, gaming, ecc.). Gli output del progetto consisteranno in alcune pubblicazioni scientifiche (articoli, dossier, monografia). Si prevede anche la realizzazione di un ciclo di lecture durante le fasi di realizzazione e/o un convegno di studi al termine del progetto per la disseminazione dei risultati.

Anno: 2021

Finanziamento: Fondi di ricerca d’ateneo, Università degli studi di Bergamo

Ricercatore: Adriano D’Aloia